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Beata Maria Maravillas Vergine

1891 - 1974

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I marchesi Pidal y Chico de Guzmán erano una delle grandi famiglie nobili di Spagna, da don Luis Pidal y Mon, Ambasciatore di Spagna presso la Santa Sede e Ministro degli affari economici, e da Cristina Chico de Guzmàn y Munoz, il 4 novembre 1891 a Madrid nacque Maria Maravillas.
Il padre ricoprì notevoli incarichi e fu insignito di molte onorificenze, con molto coraggio difese sempre la Chiesa, fu benefattore di molti Ordini religiosi e ritenuto un santo; la madre, donna di estrema carità e fede, educò i figli con intelligenza e virtù.
I genitori dovevano vivere a Roma, la piccola quindi fu affidata ai nonni materni che le furono anche padrini al Battesimo

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Un'infanzia rivolta a Dio

Maravillas racconta che a soli cinque anni avvertì la chiamata di Dio e fece voto di castità, così come poteva comprenderlo una bambina che rispose sempre però alle ispirazioni di Dio.
Birichina, allegra e vivace, spensierata nelle gite e nelle cavalcate sugli asinelli, fu dotata di un’intelligenza profonda, terreno fecondato dalla grazia.
Fu iscritta al collegio dell’Assunzione verso i dieci anni e preparata alla Prima Comunione che segnò una svolta nella sua vita perché, pur non trascurando i giochi e le amiche, trascorreva molto tempo nella Cappella del palazzo.

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La giovinezza

Ebbe l’educazione scolare di allora: una cultura generale e l’apprendimento delle lingue straniere. Si distinse molto nell’aiuto verso i poveri e i diseredati, riuscendo a creare a soli 15 anni un’autentica rete di solidarietà.
A 18 anni, come d’uso nelle grandi famiglie, suo malgrado, dovette essere presentata in società e frequentare la vita brillante di Madrid. Fu guidata da un gesuita che fece crescere in maturità la sua vita spirituale.
Durante la malattia del padre gli fu solerte infermiera e gli comunicò la sua chiamata religiosa. Dopo la sua morte però il padre gesuita non acconsentì, pensando al bene che poteva prodigare e la fece attendere molti anni, chiedendole di ottenere il consenso della madre.

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Il Carmelo di El Escorial e di Cerro de Los Angeles

Il Carmelo Di El Escorial

L’attesa fu lunga però coronata dall’assenso materno, così Maravillas poté entrare nel Carmelo di El Escorial, dove ricevette l’abito con il nome di Maravillas di Gesù il 21 aprile 1920 e nel 1921 emise i voti temporanei.

Durante il noviziato fu assegnata come lavoro al pollaio, alla stalla, a cucire e a dipingere. Maravillas comprendeva di dover purificare una radice del suo comportamento: agire per la considerazione altrui più che per amore di Dio. Aveva quasi 30 anni quando sentì dentro di sé queste parole: “E Io fui considerato pazzo!”, da allora fu libera di agire guardando solo al Signore.


Il Carmelo di Cerro de Los Angeles


Maravillas venne a sapere che si ventilava il progetto di fondare un Carmelo al Cerro di Los Angeles, centro geografico della Spagna, dove nel 1919 era stato innalzato un monumento al Sacro Cuore e Gli era stata consacrata la nazione. Essendo vicina alla professione solenne e dovendo rinunciare ai suoi beni ereditari pensò di lasciare tutto per questa fondazione. Con l’accordo dei superiori si ottenne il permesso e anche Maravillas fece parte del gruppo delle fondatrici che partì il 19 maggio 1924.

Nel nuovo monastero il 30 maggio Maravillas emise la Professione Solenne; poco tempo dopo fu nominata Maestra delle novizie e nel 1926 fu eletta priora, a soli 34 anni. con sua molta fatica e con molta rassegnazione.

Nello stesso anno fu ultimata la costruzione del Carmelo e, sotto la guida della nuova Madre, dalle doti non comuni, iniziò la consueta vita carmelitana. Le vocazioni accorsero in così gran numero da poter fondare in India, a Kottayam, nel 1933.

Tempi molto duri e difficili furono quelli della guerra civile, Maravillas guidava 20 sorelle più giovani di lei. Dopo l’arresto della comunità da parte dei miliziani e la loro salvezza dalle Orsoline che godevano della protezione dei francesi, Maravillas comprese che era necessario trasferisi a Madrid, in un appartamento piccolissimo, con rischi sempre più crescenti. Anche la capitale però era diventata sempre più pericolosa, per cui fu necessario trasferirsi ancora una volta.

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Las Batuecas

Poco prima dello scoppio della guerra, Maravillas nel settembre 1937 era riuscita ad acquistare la proprietà di Las Batuecas nei pressi di Salamanca, che le carmelitane raggiunsero con un viaggio avventuroso, passando per Valencia, Barcellona, Lourdes e poi, ritornando in Spagna, per il Carmelo di Salamanca, dove furono accolte fraternamente, potendosi rivestire degli abiti monastici. A Las Batuecas, una vallata silenziosa, circondata da altissimi monti, dal clima molto dolce, la comunità poté sopravvivere alla guerra civile.
Al ritorno al Cerro de Los Angeles, Maravillas ritrovò il monastero distrutto e con grande fatica riuscì a riadattarlo, solo nel 1942 i lavori saranno conclusi.
Chi le visse vicino asserisce che in lei si vedeva Dio, trasudava pace nella sua persona: molto generosa verso il prossimo, quale carità di Cristo, perché in ciascuno vedeva Dio. Povera e serena, equilibrata e delicata. Si faceva obbedire perché non agiva mai per passione o d’impulso, ma con allegria pacifica.
Accettò come configurazione a Cristo crocifisso tutte le sue malattie, con una vita spirituale di grazie divine, ma riservatissima nel rivelarle: grazie purificatrici ed unitive.

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La cascata di fondazioni

La realtà di tante vocazioni quasi costrinse Maravillas a nuove fondazioni: Mancera, nel 1944, Duruelo, New Port, Arenas di San Pedro, Tardón, Caravaca, Terramolinos, Andeheula, …
Recuperò il convento dei padri di Talavera venduto ad una fabbrica e lo riconsegnò loro ristrutturato; riattò il Carmelo di El Escorial e il vescovo di Avila le chiese aiuto per il monastero dell’Incarnazione di Avila che stava andando in rovina.

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Il ritorno al Padre

Nel 1967 nel monastero di Aldehuela, Maravillas si ammalò gravemente di polmonite, il suo corpo si riempì di bolle e poi di piaghe, nei suoi ultimi anni si indebolì sempre più.
L’8 dicembre 1974 il cappellano le portò la Comunione, il viatico e la benedizione Papale, Maravillas resistette ancora qualche giorno ma l’11 dicembre a 83 anni morì, circondata dalla sua comunità, esclamando: “Figlie mie, che gioia, saremo giudicate da Colui che abbiamo amato sopra ogni cosa!”.
Rapidamente la fama della sua santità si diffuse: il 10 maggio 1998 Giovanni Paolo II la proclamò Beata e il 4 maggio 2003 la canonizzò.

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